Giornata Mondiale contro infibulazione. In Italia sono 40 mila le donne mutilate
"La Giornata Mondiale contro l'infibulazione che si celebra domani, è rivolta a collocare l'intangibilità del corpo femminile nello spazio dei diritti umani più sacri, di ciò che è irrinunciabile ed inalienabile". Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, Responsabile del Coordinamento donne Cisl. "L'Italia- ha sottolineato la Ocmin- ha riconosciuto l'infibulazione come reato contro la persona alla fine del 2005 ed è la nazione europea che per la particolare tipologia di flussi migratori risulta il Paese con il più alto numero di donne infibulate, circa 40.000". "Proprio per questo- ha evidenziato la sindacalista- come Coordinamento Nazionale delle Donne Cisl, chiediamo al Governo e a tutte le forze sociali di assumere un ruolo di capofila nella battaglia contro una pratica così orrenda ed inaccettabile". "Auspichiamo- ha aggiunto la Ocmin- che l'Esecutivo patrocini, a livello di Organizzazione delle Nazioni Unite, provvedimenti capaci di rompere il muro della tolleranza che tende a legittimare, attraverso categorie culturali legate a tradizioni barbare e riti incomprensibili, una pratica abietta che non ha alcuna ragion d'essere". "Anche la Cisl- ha concluso la Ocmin- è pronta ad impegnarsi attivamente in questa battaglia perché per sua natura si è sempre opposta e sempre si opporrà alla limitazione delle libertà e del diritto di espressione e di vita".